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La nutrizione secondo Dr.ssa Laura Lodi, Dietista Nutrizionista

La corretta alimentazione è un tassello fondamentale per una vita sana, ma non esiste un approccio uguale per tutti. La personalizzazione dell’intero percorso nutrizionale, oltre che della semplice “dieta” proposta, è fondamentale per un reale e duraturo miglioramento. 

Alla base di questo approccio vi è una corretta educazione alimentare, che possa garantire un mantenimento dei risultati ottenuti per tutta la vita e che possa essere applicata all’interno di un nucleo famigliare, senza contrasti o difficoltà.

Grazie ai benefici di una corretta educazione alimentare è possibile migliorare la propria condizione fisiologica senza sforzi o grossi sacrifici (fasi di crescita, gravidanza, allattamento, menopausa, terza età, sport).

La nutrizione per affrontare i problemi di salute

Soprattutto quando si è giovani, si è soliti affidarsi a programmi nutrizionali specifici, trovando anche nella chiave della prevenzione un supporto sanitario. Percorsi nutrizionali sono disponibili anche per coloro che si trovano a dover fare i conti con uno o più disturbi e vorrebbero beneficiare dell’alimentazione come cura o cura per il proprio problema, in abbinamento ai comuni trattamenti medici.

In poche parole, grazie a una sana nutrizione è possibile trovare la giusta combinazione tra salute, obiettivi del paziente, componenti emotive e (se presenti) condizioni patologiche, senza dover contare in maniera ossessiva il numero delle calorie. Grazie ai nostri piani nutrizionali progettati per migliorare gradualmente la salute dei pazienti, potrai anche tu trovare il giusto giovamento dalla tua alimentazione.

Alcuni obiettivi dei piani di nutrizione specifici

I piani di nutrizione sono studiati per affrontare i problemi di salute specifici, come le malattie dismetaboliche (obesità, diabete dell’adulto, ipotiroidismo, iperuricemia, ipertensione, sindrome metabolica, dislipidemia), le patologie della pelle (acne, psoriasi, dermatite seborroica, rosacea), le allergie, le intolleranze e i disturbi intestinali (cattiva digestione, reflusso, gonfiore, sindrome dell’ intestino irritabile, malattie infiammatorie croniche intestinali) e le sindromi o le patologie della donna (ovaio policistico, endometriosi, candidosi, cistiti ricorrenti).

La nutrizione per le malattie dismetaboliche

L’alimentazione e lo stile di vita hanno un importante ruolo nel causare, prevenire o risolvere comuni problemi e patologie dell’epoca moderna: obesità, glicemia alta o resistenza insulinica, colesterolo e trigliceridi fuori dai livelli ottimali, fegato grasso (steatosi), iperuricemia, pressione alta e sindrome metabolica. Molto spesso queste patologie o disequilibri vengono trattati con la sola cura farmacologica e, in altri casi, anche con esclusioni non giustificate di interi gruppi alimentari (come togliere tutti i grassi in casi di ipercolesterolemia o eliminare i derivati dei cereali, in caso di diabete mellito di tipo 2). La strategia più corretta, in realtà, potrebbe anche essere un miglioramento graduale e generale dello stile di vita (alimentazione e non solo), associato a un controllo regolare dal medico specialista e nei casi più gravi dalla terapia farmacologica.

Il percorso nutrizionale proposto in questi casi va a ricercare gli errori principali alla base del peggioramento dello stato di salute e cerca di introdurre obiettivi realistici e personalizzati per migliorare in modo duraturo il benessere del paziente. La parola d’ordine è “equilibrio”, infatti, iniziando a rispettare le corrette frequenze di consumo di carne, pesce, uova, legumi e formaggi, consumando le porzioni adeguate per il soggetto, si potranno avere miglioramenti senza stress né drastiche rinunce.

La nutrizione nelle patologie della pelle

Molte malattie della pelle (psoriasi, eczemi, dermatiti da contatto, orticarie e allergie alimentari, acne, rosacea e dermatite seborroica) sono croniche e senza una cura definitiva e spesso richiedono continui trattamenti, con farmaci antibiotici o immunosoppressori, che riescono solo a calmare temporaneamente i sintomi, senza risolvere mai la causa del problema. Molte di queste malattie sembrano avere legami con il cibo e si associano ad una serie di altre patologie infiammatorie intestinali oppure presentano una forte componente psicosomatica, essendo scatenate da forti traumi psichici o momenti di stress.

Dalla disbiosi intestinale possono nascere tutta una serie di patologie infiammatorie, allergiche e autoimmunitarie, che alla fine andranno a colpire anche un organo apparentemente distante come la pelle.

Il ruolo della Dietista Nutrizionista, in questo contesto, è di studiare a fondo l’alimentazione del paziente, per identificare eventuali abitudini alimentari scorrette (tra cui carenze di fibre, eccesso di zuccheri semplici e di grassi processati), possibili carenze e/o sovraccarichi. Successivamente sarà determinato il trattamento dermatologico, insieme all’utilizzo di integratori e probiotici, in modo da rieducarlo ad una dieta che definiamo “eubiotica”, cioè in grado di ripristinare e mantenere il benessere dell’intestino e del suo microbiota.

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La nutrizione in caso di disturbi intestinali

La ricerca scientifica mostra che l’intestino e il microbioma intestinale, il gruppo di batteri, funghi e protozoi nel nostro apparato digerente, sono al centro della nostra salute. L’intestino è il luogo in cui i nutrienti vengono digeriti e assorbiti, producendo alcune importanti vitamine e molecole, come gli acidi grassi a catena corta: tutto grazie alla presenza di un microbioma intestinale sano. Se hai disbiosi e/o permeabilità intestinale, tutti questi processi non funzioneranno più correttamente e saremo a rischio di malattie molto debilitanti, carenze nutrizionali importanti e malattie. I percorsi nutrizionali presentati in questi casi introducono buone regole dietetiche per trattare patologie come la sindrome dell’intestino irritabile, le malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Crohn, colite ulcerosa), diverticolosi o SIBO e favorire la digestione, la salute intestinale e l’equilibrio del microbiota intestinale. Una buona nutrizione è in grado di ridurre o eliminare completamente anche disturbi come indigestione, reflusso o bruciore di stomaco e gonfiore.

La nutrizione con allergie o intolleranze

Spesso si parla di allergie e intolleranze senza aver ben chiara la differenza. In caso ci fosse il sospetto di allergia (per esempio arachidi, proteine del latte, uova) o intolleranza (lattosio), è consigliabile rivolgersi a un medico specialista per capire come avere una corretta diagnosi e come sia più corretto trattarle.

Una volta ricevuta la corretta diagnosi può essere utile essere seguiti dal punto di vista nutrizionale per ridurre le insicurezze e paure che porterebbero a una dieta molto selettiva, monotona e a volte sbilanciata. Molte volte si scopre che non sono presenti vere allergie e intolleranze, ma che i sintomi percepiti al consumo di certi alimenti dipendono in realtà dalle porzioni consumate, dalla frequenza eccessiva di consumo e dalla qualità del prodotto mangiato (conservato, mal lievitato e con molti ingredienti di scarsa qualità). Altre volte invece non ci sono veri problemi con certi alimenti, bensì è la salute intestinale ad averne (disbiosi o permeabilità intestinale) e provoca sintomatologie molto impattanti al consumo di numerosi alimenti sani (frutta e verdura) e di buona qualità (pane a lievito madre, pasta integrale, cereali in chicco integrali). 

L’educazione nutrizionale in questo caso è su più livelli: parte dall’educazione all’etichetta nutrizionale per evitare gli alimenti pericolosi per il paziente (qualora ve ne fossero realmente) e arriva fino all’educazione in cucina sulla scelta delle materie prime, sulla loro lavorazione e conservazione in sicurezza.

Nel caso di un paziente con una dieta di eliminazione molto drastica non necessaria, viene eseguita la graduale reintroduzione degli alimenti considerati fino a quel momento come “nemici”, al fine di raggiungere un regime alimentare più vario, ma senza la comparsa della sintomatologia che aveva portato all’esclusione di quei cibi.

La nutrizione per la salute della donna

La medicina di genere è di forte interesse e in continuo studio ed analisi. Anche se la scienza ha ancora tanto da scoprire, ciò che è da sempre chiaro è che la donna ha sicuramente diverse fasi nella vita che può voler esplorare (fertilità, gravidanza e allattamento) o che deve affrontare (pre e post menopausa). Il modo corretto è farsi seguire da un professionista della nutrizione che possa indirizzare la donna verso le corrette informazioni nutrizionali, senza rischiare carenze nutrizionali o sintomi spiacevoli. Inoltre la donna può soffrire di disturbi o patologie anche molto impattanti e invalidanti, che possono essere gestite anche con una corretta alimentazione.

Il percorso con la Dietista Nutrizionista può essere iniziato in tutte le fasi fisiologiche della donna, dall’adolescenza fino alla ricerca della gravidanza, durante i trimestri della gravidanza o in fase di allattamento, ma anche in premenopausa e menopausa. Inoltre, possono essere trattati dal punto di vista nutrizionale diverse patologie come Endometriosi e Sindrome dell’Ovaio Policistico o disturbi tipo Cistiti e Candidosi ricorrenti.

Il percorso nutrizionale con la Dietista Nutrizionista

La prima visita dura circa 45-60 minuti e vengono raccolte le informazioni necessarie per elaborare un protocollo personalizzato e/o consigli. Viene effettuata una lunga anamnesi in cui si indaga sulle abitudini alimentari o più in generale sullo stile di vita, si registra il peso e alcune misure antropometriche (circonferenze) e si concordano gli obiettivi nutrizionali realistici e sostenibili.

Di norma, viene consegnato il protocollo nutrizionale al momento della visita, altre volte si invia il materiale per e-mail o viene chiesto di passare a distanza di qualche giorno (5-7 giorni).

I controlli durano circa 20-30 min. In questo incontro vengono presi in esame gli obiettivi raggiunti e vengono chieste le difficoltà riscontrate nel seguire lo schema nutrizionale proposto. Infine, viene registrato nuovamente il peso e vengono prese le circonferenze.

Il percorso nutrizionale è molto soggettivo. Quasi sempre sono consigliati almeno 2 controlli, quindi il percorso può durare da 3 mesi ad anni. Anche nel caso in cui gli obiettivi di salute e peso fossero minimi, si consigliano 2 controlli abbastanza ravvicinati e i successivi possono essere programmati nei periodi di cambiamento o difficoltà per il paziente.

Il numero di controlli è abbastanza soggettivo. Si consigliano almeno 1-2 visite iniziali (per correggere e adattare al meglio lo schema nutrizionale elaborato) poi si può continuare con 1 controllo ogni 4-5 settimane, programmandoli in tempi più distanti e precisi, in cui generalmente si riscontrano difficoltà o cambiamenti.  Ad esempio, prima e dopo le vacanze estive o le festività natalizie, oppure all’inizio di ogni trimestre di gravidanza o dopo il parto, oppure nelle diverse fasi universitarie (prima della sessione esami, per gestire i pasti a casa e all’inizio delle lezioni per gestire i pranzi al sacco), oppure nelle varie fasi della preparazione sportiva (quando si cambia la scheda in palestra o quando varia l’intensità di allenamento).

Nulla è obbligatorio durante la visita nutrizionale. La visita e il percorso nutrizionale devono essere adattati alle esigenze e sensibilità del paziente, dunque è fondamentale essere sinceri e chiari durante gli incontri. Se necessario, può essere impostato un percorso nutrizionale senza misurare il peso corporeo, senza prendere le circonferenze e senza pesare gli alimenti a casa.

Non è obbligatorio pesare i pasti a casa. Può essere consigliato in presenza di alcune patologie o per brevi periodi, per controllare che le porzioni abitualmente consumate siano corrette. Quando possibile, per semplificare il percorso vengono proposte delle porzioni volumetriche (“fette di”, “un pugno di”, “mezzo piatto di…).

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